Nelle ultime settimane gli stati nazionali aderenti alla moneta unica si sono riscoperti deboli di fronte allo sforzo economico per fronteggiare la pandemia da Coronavirus. Le agitazioni politiche e le polemiche interni all’Unione europea sulla definizione operativa del MES e sugli eurobond sono la prova che l’Euro è più che mai in crisi. Ovviamente c’è già chi alimenta la fiamma del ritorno alle valute nazionali.
Il dibattito è stato recentemente inasprito dalla Germania stessa, visto che una sentenza della corte costituzionale tedesca ha messo in discussione la politica monetaria della BCE in merito alla gestione degli aiuti agli stati. Ad ogni modo un sito esperto di finanza come Bloomberg ha ipotizzato che la moneta unica è in crisi proprio per il fatto che sono gli stessi stati come Germania e Francia a difenderla con meno dedizione di prima.
Euro addio? ecco le ultime novità sulla moneta
Viste anche le performance dell’Euro sui mercati valutari, rispetto soprattutto al dollaro USA, molti analisti hanno iniziato a perdere fiducia nella moneta unica. Dall’inizio dell’anno la moneta continentale ha perso ampio terreno contro il dollaro, tanto che la quotazione a confronto è scesa sull’1,06. Gli analisti finanziari USA hanno di conseguenza deciso che le previsioni sulla ripresa dell’euro per tutto il corso del 2020 non saranno rosee.
Ancora secondo alcuni analisti USA il cambio euro-dollaro si attesterà nel 2020 sempre intorno a $1,02-$1,05, con una quotazione della moneta unica fiaccata dalla forte risposta fiscale e monetaria americana di fronte all’emergenza Coronavirus. Tuttavia altri analisti sono usciti fuori dal coro e sono convinti che la moneta unica si rafforzerà e per la fine dell’anno riuscirà a riportarsi intorno a $1,15.
D’altronde fare previsioni sull’Euro non è cosa semplice, visto che ci sono molti Paesi sotto una stessa moneta e la ripresa economica non sarà per nulla uniforme. L’attuale crisi si sta rivelando uno spauracchio sulla tenuta della moneta unica, ma sono veramente in pochi a credere che gli Stati nazionali la possano abbandonare. E le ragioni sono state esposte più volte sui giornali di economia, i quali hanno spiegato che un ritorno alla valuta interna è un processo davvero impossibile.