Quando ancora il nome Coronavirus non faceva parte nel nostro immaginario comune, il mercato delle auto elettriche stava vivendo una stagione ricca di sorprese. Nel 2019 infatti, alcuni colossi aziendali avevano annunciato il loro ingresso nel mercato dei veicoli elettrici per contrastare la produzione di Tesla, e la Dyson fu una di quelle. La compagnia è da sempre conosciuta come leader mondiale nel settore degli aspirapolvere senza fili, e quando dunque volle stupire il mondo con lo sviluppo di un’auto elettrica ad alta tecnologia sembrò un annuncio strabiliante.
Tuttavia a meno di un anno dalle prime dichiarazioni, Dyson dovette ammettere che il progetto non si poteva portare a compimento, bruciando per svariate ragioni milioni di dollari impegnati nello sviluppo. Peccato però che per merito del riserbo dell’azienda, giornalisti e curiosi non ebbero mai modo di vedere un disegno, un bozzetto o un prototipo del veicolo che sarebbe dovuto essere, ma in questi giorni è stato lo stesso patron James Dyson a rivelare alcuni dettagli.
Il numero uno degli aspirapolvere ha rivelato che la sua auto elettrica aveva nome in codice “N526”, rientrando nella categoria dei SUV per dimensioni e i suoi sette posti a sedere. Strabilianti erano i numeri dell’auto, visto che avrebbe offerto quasi 1.000 chilometri con una singola ricarica, grazie a una tecnologia esclusiva
. Ora, se anche dovessimo indagare su come abbiano raggiunto tale capacità, se la Dyson N526 fosse stata prodotta avrebbe messo in imbarazzo le vetture della Tesla che si attestano sui 600 Km di autonomia.In più James Dyson ne aveva già guidato un prototipo mascherato in strada, e da alcune foto si showcase ci accorgiamo che, sì, sarebbe stato bello vederlo in produzione. N526 per ora rimane un progetto su carta, ma chissà che quando ci sarà la ripresa economica Dyson non torni a parlare di sviluppare il suo SUV elettrico super potente.