Dopo la morte di Stephen Hawking, del concetto di Universi paralleli si erano un po’ perse le tracce, anche in assenza di prove più o meno credibili della loro reale esistenza. Ma la NASA, grazie alla scoperta di alcuni segnali captati da un’antenna installata in Antartide, in questi giorni ha rispolverato la teoria scientifica dandole nuovo vigore.
L’antenna transiente a impulsi della Nasa si chiama ANITA e in origine sarebbe stata costruita dall’agenzia spaziale americana per studiare i neutrini veicolati nei raggi cosmici ad altissima energia. Prima di entrare nel dettaglio va considerato che della Teoria a Multimondi, o Multiverso, si è cominciato a parlare per la prima volta nel 1957 grazie al fisico Hugh Everett. Quindi è interessante capire come la scienza non abbia mai tralasciato vecchie teorie in favore di nuove o di altre più consolidate.
Tornando ai segnali rilevati da ANITA, gli scienziati della Nasa potrebbero confermare l’esistenza degli Universi paralleli grazie ai neutrini. L’antenna in Antartide può captare gli impulsi risultanti dall’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera, e più nello specifico registra “il particolare tipo di onde radio prodotte dal movimento nel campo magnetico terrestre degli elettroni liberati e fortemente accelerati dalla collisione fra i neutrini e le molecole dell’atmosfera, che creano anche una pioggia di altre particelle”
.L’unica spiegazione plausibile che può dare Gorham all’evento è che queste particelle possono viaggiare nello spaziotempo, mutare il loro stato prima di arrivare sulla Terra e poi tornare indietro. Dunque se dalla Terra fuoriesce un neutrino di Tau anziché arrivare dallo spazio, è probabile che la sua origine sia un universo parallelo dove la fisica è capovolta.