Eppure esiste un movimento di opposizione che dalla Gran Bretagna ha iniziato a sortire i suoi effetti sovversivi anche in Italia. Il pomo della discordia ruota attorno ai pericoli della salute ipoteticamente correlati alle linee di ultima generazione.
Nel Regno Unito alcuni manifestanti sono giunti al’unilaterale e non verificata conclusione che la rete 5G possa essere un rischio per la salute pubblica. Reputata causa prima per l’insorgere di tumori e degenerazioni ha subito un intervento di rappresaglia con antenne ingiustamente incendiate. Diciamo ingiustamente in quanto gli esperti reputano che non vi sia correlazione alcuna tra sviluppo di patologie deleterie e rete Internet ultra veloce. Ecco perché.
Il Department for Digital, Culture, Media and Sport
di Londra ha così commentato dopo che le autorità hanno sedato la rivolta:“Siamo a conoscenza di informazioni inesatte condivise online sul 5G. Non c’è assolutamente nessuna prova credibile di un collegamento tra il 5G e il Coronavirus”.
La situazione è precipitata nonostante le tante smentite circa una possibile correlazione 5G – Covid. In Italia, infatti, la nuova rete prende in prestito le frequenze a 700 MHz in uso da anni per le trasmissioni DVB. Sono decenni che guardiamo i canali RAI e Mediaset. Possibile che solo adesso si siano tirate le somme circa un potenziale rischio per sovraesposizione alle radiazioni? L’ipotesi non regge ed è un fatto che le analisi degli esperti non abbiano rilevato irregolarità sui test di emissione per onde elettromagnetiche.
Sta di fatto che il 5G è meno pericoloso del 4G e sicuramente molto meno a rischio del 3G che per scopi cautelativi e tecnici verrà definitivamente chiuso dopo il tavolo di decisione cui parteciperanno tutti gli operatori reali del nostro Paese. Pare non vi sia alcun fondato motivo per ritenersi a rischio 5G. Ad ogni modo torneremo in argomento a seguito di ulteriori indagini. seguiteci per gli approfondimenti.