Tra le misure stabilite nel Decreto Rilancio c’è il bonus vacanze che mira a far ripartire il settore turistico ma senza l’intermediazione delle piattaforme telematiche, come Booking e Airbnb. Le due grandi escluse non hanno fatto mancare la loro indignazione, soprattutto perché in questo modo sono di fatto penalizzate nella prenotazione dei viaggi con bonus. Del resto sia Booking, sia Airbnb sono da anni presenti nel settore delle prenotazioni telematiche e questa misura agevola soltanto le agenzie di viaggio e tour operator.
Il bonus vacanze è un contributo fino a 500 euro destinato a coloro che dichiarano un reddito Isee inferiore ai 40 mila euro. Può essere speso tra il 1° Luglio e il 31 Dicembre 2020 e sarà ripartito in due tranche. L’80% verrà scontato direttamente sulla fattura elettronica emessa dalla struttura ricettiva ed il restante 20% corrisponderà ad una detrazione dall’imposta sul reddito. Secondo il Governo, la scontistica applicata dalla struttura ricettiva dovrà essere anticipata dagli stessi albergatori. Una situazione che ha visto la categoria in questione contrariarsi notevolmente.
Per poter usufruire del bonus, il pagamento del servizio offerto dalle strutture ricettive deve essere effettuato senza l’intermediazione di portali telematici. Così l’indennizzo che il dl Rilancio intende erogare per consentire la ripartenza del settore turistico, esclude le piattaforme di prenotazione, penalizzandole. Il Codacons afferma la necessità di includere nella misura governativa i portali digitali come Booking e Airbnb. Del resto, negli ultimi anni il ricorso alle piattaforme turistiche è cresciuto esponenzialmente e di pari passo con la fiducia che gli utenti hanno riposto in loro.
Pertanto afferma il Codacons, escludere dal bonus vacanze i portali digitali significa non accogliere la volontà degli utenti di continuare ad utilizzarli danneggiando i consumatori. Dal canto loro, Booking e Airbnb hanno espresso il forte rammarico verso l’esclusione stabilita in materia di bonus e auspicano un ravvedimento. La soluzione potrebbe essere quella di sostituire il bonus con la distribuzione di voucher con i quali il consumatore può prenotare quando, dove e come vuole.