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La quarantena forzata dall’arrivo del Covid-19 ha portato il delirio nella maggior parte della popolazione non abituata a permanere a casa. Il primo “sintomo d’assenza di autocontrollo” si è verificato nella corsa contro il tempo verso i supermercati. Ciò ha causato l’incremento della richiesta di alcuni tipi di prodotti.

La scarsità di questi ultimi ha poi portato a lungo andare la speculazione di prodotti alimentari di prima necessità e riguardanti l’igiene come, per esempio, guanti e disinfettanti di ogni genere.

Ciò ha allarmato i consumatori e la rinomata Associazione Altroconsumo, i quali hanno sottoposto le grandi catene di distribuzione alimentare al controllo dell’Antitrust.

Supermercati: quali catene sono sotto indagine?

L’Antitrust si è così rivolto alle catene di distribuzione: Carrefour, Lidl ed alcune cooperative Conad tra cui  Conad Sicilia, Conad nord-ovest. Anche alcune cooperative Coop sono oggetto di indagine come Coop Firenze, Coop Tirreno, Coop centro-Italia e Coop Liguria.

Fortunatamente, come è possibile notare, nell’indagine non sono coinvolti i supermercati presenti nelle “zone rosse”.

Francesco Pugliese, Amministratore Delegato Conad, ha spiegato la probabile percezione di crescita dei prezzi da parte della popolazione con alcuni mutamenti avvenuti nel modo di fare provviste. Sono stati comprati specialmente generi alimentari confezionati che generalmente hanno prezzi meno economici. Con lo scopo di evitare i banconi e ridurre quindi i tempi di permanenza nei supermercati. Sempre secondo Pugliese i componenti delle famiglie hanno di certo consumato un numero maggiore di generi alimentari, risparmiando però sui ristoranti e sui pranzi fuori nelle pause durante il lavoro e portando di conseguenza il saldo per le famiglie in positivo.

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