Forse non esiste miglior esempio del Butterfly effect. Da qualche parte, in Cina, un uomo mangia un pipistrello, e dall’altra parte del mondo interi Paesi si ritrovano a richiedere miliardi di debito per poter sostentare l’economia e i mercati nazionali ed internazionali.
Da questo discorso non esulano le banche, che dal prossimo luglio potrebbero ritrovarsi ad affrontare gli effetti di una inevitabile recessione economica che determinerà strascichi per molti dei prossimi anni.
Per questo motivo negli ultimi giorni si parla tanto di bail-in, il complesso procedimento attivato a seguito di una palesata e non compensabile incapacità di una banca nel fornire credito a correntisti, azionisti, obbligazionisti. Cosa succede dunque se le banche vanno in sofferenza? Che fine fanno i soldi dei risparmiatori e degli investitori?
In realtà, il Fondo di garanzia dei depositi
tutela i risparmiatori che, nell’eventualità fosse necessario, contribuirebbero a riassestamento della banca solamente con somme eccedenti le 100 mila euro. In qualsiasi caso, però, prendere denaro dai correntisti sarebbe davvero l’ultima spiaggia: prima infatti sarebbero interpellati gli azionisti, successivamente gli obbligazionisti e solo alla fine si penserebbe di recuperare credito dalle eccedenze dei clienti.Alla luce di ciò, le regole d’oro per tenere al sicuro i propri risparmi corrisponderebbero col non investire in azioni bancarie, e in seconda battuta non depositare somme superiori a 100 mila euro sul conto corrente, così da risultare “intoccabili” qualunque cosa succeda.
Naturalmente per il momento le eventuali problematiche sofferte da alcune banche sono puramente delle supposizioni sulla base della situazione corrente. Attenderemo di conoscerne più a fondo gli sviluppi nei prossimi mesi.