Lo Stato ha deciso di rinviare una serie di scadenze perentorie per permettere agli italiani di non sentire il peso della crisi causata dal Covid-19. Il Fisco così si allinea con il decreto Rilancio rinviando rate della rottamazione (c’è tempo fino a dicembre) e pagamenti da cartelle (fino ad agosto). Inoltre ferma i pignoramenti già avviati su pensioni e stipendi. Quali sono le novità annunciate dall’Agenzia delle entrate-Riscossione sul proprio sito internet?
Agenzia delle Entrate: ecco tutte le novità
Innanzitutto il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio di altri atti della riscossione, (come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti) è stata rimandata dal 31 maggio al 31 agosto. Per i pagamenti di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi, invece il tempo è stato prolungato di circa 5 mesi (dall’8 marzo). I versamenti rimasti in sospeso dovranno essere conclusi entro il 30 settembre 2020. Gli obblighi derivati dai pignoramenti presso terzi aventi ad oggetto stipendi e pensioni e altre indennità assimilate, saranno prolungati al 31 agosto 2020.
Per quanto riguarda la rateizzazione dei piani di dilazione, vi è stata imposta una scadenza entro il 30 settembre 2020. Essa si verifica dopo 10 rate non pagate, anche non consecutive, anziché le 5 solitamente previste.
Vi sono infine dilazioni anche per le rottamazioni decadute. Grazie alla modifica della normativa sulla rottamazione-ter e sul saldo e stralcio, il Decreto ha stabilito che i cittadini decaduti dai benefici delle definizioni agevolate per il mancato o tardivo versamento delle rate scadute nel 2019, potranno presentare la domanda di rateizzazione per i debiti »rottamati« e non pagati.