Finalmente ci siamo. Dopo una lunga attesa Apple e Google hanno attivato ufficialmente il servizio che, sfruttato da determinate app ad hoc, permetterà di tracciare via bluetooth i contagi di Coronavirus. Ad annunciarlo sono gli stessi colossi digitali che, alcuni giorni fa, hanno rilasciato in una prima versione beta il nuovo software di sistema che introduce le API per il contact tracing. Da questo momento, quindi, la palla passa ufficialmente ai vari Governi che, in collaborazioni con le aziende locali, dovranno sfruttare il nuovo servizio per sviluppare delle apposite applicazioni per Smartphone Android ed iOS.
Come ben sappiamo, in Italia il modello di tracciamento verrà sfruttato dall’app “Immuni” attualmente in fase di sviluppo da parte della società Bending Spoons. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Contact Tracing: facciamo chiarezza sulle API di Apple e Google
Il software, sviluppato quindi direttamente da Apple e Google, garantirà il massimo della privacy. Ad affermarlo è il ministro per l’Innovazione Paola Pisano che, in una recente nota, ha dichiarato quanto segue: “L’applicazione di tracciamento dei contatti usufruisce dei sistemi operativi forniti da due gruppi di livello internazionale, perché questo ne accresce l’efficienza in un quadro di tutela della privacy”.
Non c’è quindi da preoccuparsi sul lavoro di Bending Spoons che, di fatto, risulta essere un contorno per un sistema sviluppato in maniera diretta dai colossi digitali di Cupertino e della Mountain View. Le API, quindi, permetteranno di evitare le omissioni da parte degli utenti poiché sarà possibile ricostruire con certezza il numero di contatti avuti nei 14 giorni precedenti. Non ci resta quindi che attendere il rilascio di Immuni, previsto entro la fine del mese.