La televisione è stata una fedele compagnia degli italiani durante queste settimane di lockdown per l’emergenza sanitaria del Coronavirus. Sono stati molti i concittadini che hanno scelto di trascorrere il loro tempo libero con le serie tv o i film di Sky, Netflix o Amazon Prime Video. Per una maggioranza che ha scelto le piattaforme originali, una consistente minoranza ha deciso di tornare alla via dell’IPTV illegale.
Se mettiamo indietro le lancette dell’orologio di un anno, ci ricorderemo come nella primavera del 2019 la popolarità del cosiddetto pezzotto era arrivata ai massimi livelli. Solo l’intervento delle autorità e le varie operazioni condotte in Italia ed in Europa dalle forze dell’ordine hanno frenato la cavalcata della tecnologia che garantiva la visione quasi gratis dei canali di Sky
.Come logico la popolarità dell’IPTV si fondava sull’idea del risparmio. Oggi che il sistema dello streaming illegale sembra essere tornato in auge, si devono valutare però anche i lati negativi.
Come noto a molti, ma non a tutti, l’IPTV espone a due rischi davvero rilevanti. In primo luogo il solo utilizzo del pezzotto può comportare una sanzione amministrativa di alto valore: le multe arrivano sino a quota 30mila euro. A tutto ciò va poi aggiunto la parte penale. L’IPTV, infatti, come previsto dal codice giuridico italiano è punito anche con la reclusione. In Italia è prevista una sanzione da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni per i trasgressori.