A oltre 30 anni dal peggior disastro nucleare mai avvenuto nella storia dell’umanità, emergono nuovi dettagli a far luce sugli eventi che seguirono l’esplosione del reattore 4 della centrale.
Una spinta forte a riaprire il dibattito sul tema è sicuramente derivata dal rinnovato interesse del pubblico verso la vicenda. Un riavvicinamento determinato per lo più dalla messa in onda della miniserie HBO omonima, che racconta dall’interno cosa effettivamente sia accaduto quel 26 aprile del 1986.
La trasposizione degli eventi sul piccolo schermo ha avvicinato alla comprensione dei fatti milioni di telespettatori. Non solo giovani che sono entrati in contatto con la narrazione della vicenda senza esserne stati testimoni, ma anche moltissime persone che in quegli anni hanno potuto assistere all’evolversi degli eventi, ascoltare le indiscrezioni trapelate dalle fonti interne ed elaborare all’esterno quanto si stesse consumando in quelle ore.
A seguito del dibattito tornato a galla grazie alla serie TV, i National Security Archives hanno concesso la divulgazione di una serie di documenti ufficiali sul disastro: un insieme dirapporti dettagliati inviati al Politburo
, note e provvedimenti che attestano la volontà, anche sopra ogni norma di sicurezza, di insabbiare il più possibile l’accaduto.La priorità dell’URSS era infatti gestire il disastro “dall’interno”; nessuna informazione sarebbe dovuta uscire dai confini dell’Unione Sovietica, dal momento che la stessa sarebbe stata indebolita da qualunque informazione che potessecomprometterne l’integrità agli occhi del resto del mondo.
Tra i provvedimenti più scioccanti, mentremigliaia di persone si recavano negli ospedali con segni evidenti di malattia da radiazioni, vi è senza dubbio quello di innalzare la soglia di tollerabilità delle radiazioni, per poter dichiarare che si era ancora sotto i livelli previsti dalla legge. Conoscere gli orrori del passato è quindi indispensabile per fare in modo che determinate circostanze non occorrano nuovamente in futuro.