Continua la battaglia degli utenti e dell’AGCOM contro WindTre, l’operatore che non sta ancora rispettando le leggi sul modem libero nonostante siano passati ormai 4 anni dalla loro approvazione, avvenuta nel 2016.
In cosa consiste precisamente? Si tratta della possibilità di utilizzare un modem di propria scelta per usufruire della connessione di qualsiasi operatore, in maniera tale da poterlo acquistare separatamente rispetto al pacchetto dati o al contratto di connessione internet e scegliere quello più consono alle proprie esigenze.
Ma non si tratta soltanto di una questione di possibilità di scelta: spesso i modem forniti in comodato d’uso dalle aziende vengono rateizzati nelle rate del contratto stesso (tanto che alcuni risultano vincolanti per 12 o 24 mesi, ad esempio, a seconda di come vengano spalmate queste somme). Questo porta molti prodotti ad essere sovrapprezzati rispetto al loro valore di mercato, togliendo ai clienti l’opportunità di pagare il giusto corrispettivo senza maggiorazioni.
WindTre, clienti ancora vincolati ad utilizzare i loro modem: AGCOM protesta
È il caso della neonata WindTre, che attualmente non consente ai clienti di utilizzare un proprio modem per usufruire dei servizi dell’operatore. Di fatto, chi sceglie il modem brandizzato WindTre ottiene uno Zyxel 8825 avente un valore commerciale inferiore a 100 euro, d’altra parte la suddivisione in rate del comodato d’uso fa arrivare il prezzo complessivo dell’apparecchio a una cifra assurda di circa 288 euro.
A poco sono valse le proteste di AGCOM, che nonostante la presa in carico del problema già da anni, non riesce tuttora a imporsi sul brand. I clienti che volessero “combattere” si troverebbero inoltre a doversi sobbarcare spese processuali piuttosto esose, infilandosi in iter lunghi e farraginosi che scoraggiano al combattere questa ingiustizia.