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CONTI CORRENTI: il fisco può svuotare gli IBAN degli italiani

La possibilità che il Fisco possa soddisfare i suoi crediti direttamente sui conti correnti dei soggetti è sempre più reale: grazie ai poteri di cui lo stesso è investito, oggi i prelievi forzosi non sono un’invenzione ma bensì un metodo confermato e adottato per poter mettere un punto definitivo alle cartelle esattoriali inevase. Niente più carte e niente più richiami incessanti seguiranno le consegne degli atti di notifica, andando di conseguenza a snellire l’intero apparato burocratico che per anni è rimasto congestionato.

L’ufficio Riscossione dell’Agenzia delle Entrate, dunque, avrà molto lavoro da eseguire ma scopriamo nel dettaglio come tale nuova pratica verrà intrapresa.

Fisco: conti correnti sotto attacco in caso di mancata esecuzione

Al fine di poter eliminare dalla lista delle mansioni la riscossione dei crediti derivanti dalle cartelle esattoriali,

il Fisco ha deciso di acquisire un nuovo potere: quello di agire direttamente sui conti correnti dei soggetti. Nonostante tale funzione, però, è da precisare che la stessa non rappresenta che l’ultimo tassello di un iter: prima di poter agire di conseguenza, l’amministrazione fiscale sarà tenuta a me inviare un atto di notifica.

Tale documento consentirà al cittadino soggetto di apprendere non solo del proprio debito, ma bensì di poter agire spontaneamente secondo due possibilità:

  • Saldare la cartella esattoriale attraverso un unico pagamento;
  • Rateizzare l’importo dovuto dove possibile.

Solo nel momento in cui lo stesso soggetto non avrà agito in alcuno dei modi sopra riportato, allo scadere dei sessanta giorni il Fisco potrà procedere con il prelievo forzoso sui conti correnti.