Lo smartphone oggi è diventato parte integrante della vita di tutti. Prima però le cose erano piuttosto diverse. Non si aveva il bisogno necessario di un dispositivo tra le mani per proseguire la giornata, piuttosto si scendeva per le strade a giocare o a dialogare. Questi hanno subito delle trasformazioni evidenti negli anni. Scopriamo insieme quale fu la loro evoluzione piuttosto evidente.
Il più antico antenato dello smartphone (o meglio telefono) risale al periodo della seconda guerra mondiale. Si trattava del radiotelefono e veniva utilizzato come mezzo di comunicazione per l’esercito. Negli anni ‘60 in Svezia, venne costruito il primo telefono mobile semi automatico che pesava oltre 40 kg ed era alimentato dalla batteria di un’automobile. Quest’ultimo non era affatto funzionale, in quanto poteva effettuare due sole chiamate.
Ma il primo cellulare del tutto portatile, è stato ufficialmente inventato dall’ingegnere americano Martin Cooper il 3 aprile del 1973 effettuando la sua prima chiamata. Da qui è iniziata la grande ondata di nuovi smartphone più facilmente “tascabili”. Anch’esso aveva un peso esagerato (pesava un chilogrammo), si scaricava alla prima mezz’ora ed impiegava 10 ore per ricaricare la sua batteria. Inoltre funzionava solo in alcune zone di New York City.
Eppure agli occhi di quelle generazioni sembrava un bene lussuoso, un elemento introvabile, una soddisfazione personale. Con il passare del tempo però quegli smartphone hanno perso il loro valore e sono stati velocemente sostituiti da nuovi apparecchi sempre più avanzati. Prendendo come esempio il Nokia 3310, notiamo come questo sia calato di prezzo rispetto alla data d’uscita del 2000.