Siamo tecnologicamente ancora dipendenti dal microchip in silicio di fine anni ’60, eppure da quel decennio abbiamo creato oggetti e strumenti innovativi a profusione. Come esseri umani siamo legati al collezionismo di cose che riteniamo abbiano un valore personale o di comunità, e anche l’oggettistica hi-tech rientra in questa categoria. Infatti ci sono oggetti del passato diventati introvabili che oggi fanno impazzire i collezionisti di tutto il mondo.
Nel campo della tecnologia alcuni dispositivi degli anni ’70 e ’80 oggi valgono una fortuna. Possiamo per esempio citare alcuni dei primi personal computer come l‘Apple Lisa che, sebbene sia stato un clamoroso flop commerciale per Jobs e Wozniak, oggi può valere diverse migliaia di dollari se funzionante. Nel 1983 questo computer aveva un hardware mediocre e un costo proibitivo, ma chi ne ha uno in cantina o in soffitta ora può vantarsene.
Collezionismo: gli oggetti vintage che oggi valgono una fortuna
Tra le aste online si è scoperto che un walkman come il Sony TPS-L2 è divenuto oggetto di culto. Datato 1979, il primo riproduttore portatile di musicassette giapponese oggi può valere diverse centinaia di euro. Sempre dal Giappone la prima fotocamera reflex digitale Kodak DCS-100 del 1990, che aveva un sensore da 1,3 Megapixel e un display da 4″, si scopre ha una valutazione di diverse centinaia di euro.
Se siete grandi estimatori di Steve Jobs sappiate che prima di lanciare l’iPhone il guru della tecnologia creò l’Apple Newton, un palmare del 1993 in grado di interfacciarsi tramite una porta a infrarossi/seriale con il proprio Mac che faceva le stesse cose del melafonino uscito negli anni 2000. Se volete acquistarne uno preparatevi a sborsare diverse migliaia di euro. Ancora Apple detiene il record del valore raggiunto di due suoi device, poiché l’iPod di prima generazione all’alba dell’era digitale oggi può valere fino a 4.000 €, mentre il primo iPhone può arrivare a costare anche oltre i 10.000 € se funzionante.
Ma volete sapere chi è stato a produrre il primo smartphone? IBM, il cui device Simon del 1994 fu il primo a fregiarsi di questa dicitura. Aveva uno schermo touch comandato da un pennino e non aveva alcun tasto fisico come quelli moderni. Con un sistema operativo basato su MS DOS, questo antenato dello smartphone faceva tutto quello che oggi svolgiamo quotidianamente. Praticamente un raro pezzo da collezionismo, oggi può staccare quotazioni superiori al migliaio di euro.
Ma l’oggetto da collezionismo per eccellenza è l’Olivetti Programma 101. Sebbene possiamo non crederci, tale fu il primo a essere classificato come Personal Computer. Stiamo però parlando del 1962, e il Programma 101 poteva effettuare operazioni matematiche e calcoli complessi racchiuso in dimensioni da scrivania. Era dotato anche di una stampante, e se avete la suite completa potreste spuntare diverse decine di migliaia di euro.
Tra gli outsider hi-tech vi citiamo invece il Lego Star Wars del Millennium Falcon, confezione commercializzata negli anni ’80 che adesso vale ben 3.000 €. E che dire dell’iconico primo orologio-calcolatrice Casio? Oggi un oggetto del genere può valere anche 900 € in caso di perfetto funzionamento di tutti i suoi componenti.