La fibra ottica si chiama in tal modo perché sfrutta l’informazione veicolata dalla corrente elettrica attraverso filamenti di vetro o polimeri, viaggiando a grande velocità senza interferenze. Le attuali due tecnologie di connessione in fibra ottica FTTH e FTTC che entrano nelle nostre case si differenziano per alcuni punti fondamentali, prima di tutto per l’infrastruttura e per le velocità di navigazione. Qual in sintesi la vera differenza tra le FTTC e FTTH?
Tutta Italia è praticamente cablata in fibra ottica, ma a volte alla tecnologia pura si preferisce la cosiddetta Fiber to the Cabinet per questione di costi. La rete super veloce arriva in pratica all’armadio stradale da dove poi si dipanano i cavi in rame per le singole abitazioni. In tal modo la connessione diventa mista a quella già vista con l’ADSL, con prestazioni decisamente più basse della fibra pura.
Connessione in fibra ottica FTTC e FTTH: qual è la differenza?
Come intuibile è la Fiber To The Home la vera connessione in fibra ottica e indica che l’utente ha accesso alla velocità più alta possibile direttamente da casa sua. Solo in questo caso si parla di 1 Gigabit al secondo in download, scaricando un film in pochi minuti. La tecnologia FTTC si ferma a un massimo di 200 Megabit al secondo, che rispetto all’ADSL è un grosso balzo avanti ma spesso viene venduta per qualcosa che non è.
Infatti, nel 2018 l’AGCOM ideò un metodo per capire a quale tipo di connessione in fibra l’offerta di un provider fa riferimento quando leggiamo della sua pubblicità. Di solito a ogni proposta corrisponde un bollino:
- Verde se la fibra è pura in FTTH;
- Arancione se si parla di tecnologia mista tra fibra e rame FTTC;
- Rosso se si parla di connessione con cavi di vecchia generazione come l’ADSL.
Purtroppo però capita che i gestori pubblicizzino contratti promozionali in fibra ottica pura quando poi effettivamente offrono solo la FTTC. L’assurdità rimane nel prezzo, quasi sempre invariato tra le due opzioni.