DJI Mavic Air 2 è il nuovissimo drone venduto ad un prezzo inferiore ai 900 euro, e pensato dall’azienda per un utilizzo il più ampio possibile, pertanto non rivolto esclusivamente ad un pubblico di professionisti, quanto ad un utente “normale” che intende avvicinarsi al settore senza fermarsi all’entry level DJI Mavic Mini.
Design e Ergonomia
Esteticamente ci troviamo di fronte il solito drone di DJI, pertanto presenta una colorazione grigiastra, realizzato interamente in plastica con le eliche abbastanza morbide. A conti fatti quest’ultime sono fin troppo leggere ed esposte proprio quando le manteniamo sul prodotto dopo averlo ripiegato, il rischio è di romperle nel trasporto. Il gimbal, nella parte anteriore, è più rigido e confortevole rispetto al passato, segnale che l’azienda ha lavorato duramente per fornire un’esperienza più sicura ed affidabile al consumatore.
Il suo peso supera i 500 grammi, fermandosi per la precisione a 570 grammi, obbligando così a sostenere il patentino e seguire tutto l’iter per i droni over 250 grammi. Le dimensioni non sono comunque particolarmente elevate, una volta aperto raggiungerà i 183 x 253 x 77 millimetri, mentre chiuso si ferma a 180 x 97 x 84 millimetri con una diagonale di 302 millimetri. Lo si può trasportare tranquillamente in borsa, non è piccolo come il Mini, ma nemmeno troppo ingombrante.
Hardware
In termini pratici il DJI Mavic Air 2 non delude le aspettative, resta un buonissimo drone in grado di supportare vento fino a 10,5 m/s, e di raggiungere velocità orizzontale in modalità Sport pari ad addirittura 19m/s (65km/h). Integra una memoria interna da 8GB, raggiungibile tramite la USB type-C presente sul lato sinistro, mentre dall’altra parte troviamo lo slot microSD per l’espansione. Non sono presenti altri pulsanti o slot, se non la batteria nella parte superiore; questa è da 3500mAh, ha un peso di 198 grammi e garantirà circa 30 minuti di volo (dipendentemente dalla velocità raggiunta e naturalmente dalle condizioni meteo).
Anteriormente troviamo un sensore CMOS da 1/2″ da 48 megapixel, con angolo di visuale a 84°, lunghezza focale equivalente 24 millimetri e apertura F2.8. Tutti gli scatti sfruttano la tecnologia del pixel binning, vanno quindi a condensare 4 pixel in 1, sfornando immagini più luminose e meno rumorose, ma a 12 megapixel effettivi.
La differenza principale rispetto agli altri Mavic 2 Zoom e 2 Pro, riguarda l’assenza dei sensori laterali e superiori; il piccolo DJI Mavic Air 2 li integra anteriormente (fino ad un riconoscimento di massimo 44 metri), posteriormente (fino a 23,6 metri) e inferiormente (con ToF e riconoscimento fino a 60 metri).
Aspetti video e foto
Il DJI Mavic Air 2 scatta buonissime istantanee in condizione di forte luminosità, i colori sono intensi, ma non troppo saturi, fornendo all’utente la possibilità di modificarle in post-produzione grazie alla presenza del file “RAW” proprietario DJI. Con scarsa luminosità, invece, il bilanciamento tende a non essere proprio precisissimo, in alcune occasioni punta troppo verso un bianco caldo e viceversa, ma nel complesso è più che soddisfacente.
I video, invece, sono fantastici, raggiungono al massimo i 4K a 60fps, con possibilità di attivare HDR ma scendendo a 30fps. Nell’eventualità in cui si decida di optare per il FullHD, si potranno anche effettuare slow motion a 240fps, tutto sempre con bitrate a 120Mbps. Risultati davvero incredibili, non perde mai la messa a fuoco, colori perfettamente bilanciati e, anche con forte vento, il gimbal tremerà davvero pochissimo.
Radiocomando e applicazione
Il radiocomando del DJI Mavic Air 2 rappresenta la grande innovazione, un rinnovamento completo a partire dall’adozione dell’Ocusync 2.0 anche sulla serie Air. Ciò favorisce un segnale molto più ampio e potente, in grado quindi di permettere di pilotare il drone anche a 6km di distanza (la legge impone la guida a vista, però), senza troppi problemi.
Le dimensioni sono maggiorate rispetto al passato, è più pesante, non ha le antenne, ma come ergonomia permette una presa salda e confortevole. Nel caso di un utilizzo prolungato non vi stancherà particolarmente, mancano purtroppo i tasti C1 e C2 sulla parte posteriore completamente personalizzabili; l’alloggiamento dello smartphone superiormente è comunque un plus che rende l’utilizzo molto più semplice.
L’applicazione da utilizzare è la DJI Fly già vista con il Mavic Mini con tutte le sue positività e negatività, tra le funzioni da segnalare notiamo solamente i classici effetti automatici (Dronie, asteroide, spirale e così via, tutti registrati al massimo in FullHD), sino ad arrivare al richiestissimo Active Track 3.0. La guida autonoma è garantita dal sistema anti-collisione APAS 3.0, ottimo in ogni condizione ma non infallibile, data sopratutto l’assenza di due tipologie di sensori. Le funzioni che permetteranno al drone di seguirvi possono essere attivate ed utilizzate, ricordate solamente che se vi muovete a grande velocità potrebbe non vedere i fili della luce/del telefono o i ramoscelli relativamente piccoli.
Conclusioni
DJI Mavic Air 2 è il nuovo miglior drone al mondo sotto i 900 euro, è relativamente piccolo e permette la realizzazione di filmati quasi professionali. Il prezzo è perfettamente in linea con i risultati finali, peccato solamente per l’assenza di due tipologie di sensori, sarebbero state un plus davvero notevole.