La procedura è stata ampiamente snellita rispetto al passato, forte segnale della decisione del Governo di ridurre la burocrazia che, molte volte ormai, ostruisce il passaggio della Giustizia in un modo divenuto con il tempo sempre più pericoloso e rischioso. Fino a qualche anno fa, nel momento in cui le banche registravano un illecito da parte del cliente, dovevano raccogliere tutta la documentazione, portarla all’attenzione di un Giudice ed attendere il suo verdetto; a questo punto avevano ricevuto il via libera per agire, di conseguenza potevano inviare la raccomandata al cliente con la quale si annunciava l’annullamento in essere del contratto.
Oggi, invece, proprio nell’ottica di snellimento e di velocizzazione del tutto, le banche saltano a piè pari il passaggio dal Giudice, arrivando quindi a notificare direttamente la procedura al consumatore finale, dandogli il tempo di fare ricorso o comunque di impedire il blocco definitivo. Trascorso il suddetto intervallo temporale, il sistema provvederà alla cancellazione del conto corrente.
Non preoccupatevi tuttavia, tale automatismo entrerà in vigore solo se si registreranno queste due condizioni specifiche: inadempienze o reati finanziari. Per inadempienze intendiamo chiaramente un saldo sempre in negativo, con continue richieste di pagamento pervenute alla banca (può anche decidere di continuare a prestare denaro al cliente, applicando poi gli interessi); in caso contrario, potrà avvenire solo se sotto indagine per illeciti.