L’AGC, prodotto da MIT, nonostante i suoi 152 Kilobyte di memoria, complessiva tra ROM e RAM; possedeva una potenza di calcolo che oscillava da 0,043 a 2 Megahertz. Malgrado ciò riusciva a gestire e coordinare i dati del sistema di navigazione
, il telescopio, due radar oltre che fornire il controllo dei motori e sulle operazioni di bordo ai membri dell’equipaggio cosmonauta. Per riuscirci era stato progettato in modo da stabilire diversi gradi di priorità per le diverse funzioni; in base a queste selezionava l’azione da compiere e quale rinviare.La spedizione partita dalla base spaziale della NASA faceva però affidamento anche sulle competenze dell’IBM. La prima azienda informatica d’America si occupò ad esempio di fornire il personale con più di 4 mila tecnici; realizzarono l’unità di guida dello shuttle oltre che effettuare i test di lancio finali. Svilupparono inoltre la rete di tracciamento dell’astronave; il sistema prevedeva 17 stazioni terrestri e 4 navi disposte in modo da consentire la comunicazione tra il veicolo spaziale e la stazione terrestre.