Nuovi studi specialistici sul mondo delle auto Diesel palesano la bontà dei nuovi motori che ribaltano le tesi iniziali sul fattore inquinamento. Sono mesi che Governo ed associazioni ambientaliste propinano l’eccellenza dei propulsori elettrici nel contesto della mobilità ad emissioni zero.
Dopo le ultime valutazioni molti clienti che hanno acquistato una vettura a batteria sono rimasti delusi. Ovviamente non stiamo dicendo che tutte le auto a gasolio inquinano meno di un’auto elettrica. Ma possiamo senza dubbio affermalo in luogo della produzione del nuovo propulsore endotermico di categoria Euro 6D-Temp che ingloba tutti i vantaggi delle motorizzazioni a gasolio con l’aggiunta di una soluzione eco sostenibile che non grava sull’ambiente. Ecco quelli che sono i PRO per questo nuovo tipo di soluzione.
Diesel Euro6D-Temp meno inquinante di una Tesla: scoperta shock fa infuriare i clienti
Chi si è apprestato all’acquisto di una nuova auto elettrica ha scoperto suo malgrado la presenza di soluzioni costose. Non si può negare che sia in fase di vendita che di manutenzione gli oneri a carico del cliente siano maggiori rispetto ad una dotazione a gasolio. Nonostante gli importanti incentivi, infatti, si scopre che il prezzo al dettaglio è maggiore per una EV rispetto ad un veicolo diesel di pari caratteristiche.
Oltre questo si mette in conto la versatilità del rifornimento che nelle auto a batteria configura un processo di ricarica lungo ed angosciante. In assenza di caricatori rapidi (spesso venduti a prezzi elevati come optional) i tempi di attesa son lunghi. Con il gasolio si finisce in 5 minuti e si riparte al volante dell’auto per centinaia di chilometri prima del prossimo pieno.
Ovviamente anche le auto elettriche hanno i loro vantaggi ma sul piano generale si tratta ancora di una tecnologia ai primordi che ha molto da mettere a punto per conclamare una rivoluzione già annunciata. Le valutazioni fatte dagli esperti del CEF-IFO di Monaco di Baviera, infatti, smentiscono la bontà dei sistemi elettrici sul fronte CO2, dove processi produttivi incentrati ancora sull’uso del carbonfossile minano la credibilità delle nuove soluzioni.