Ancora una volta il colosso dell’e-commerce finisce nel mirino dell’Unione Europea. Apparentemente, secondo quanto riportato inizialmente dal The Wall Street Journal tramite alcune fonti, il motivo riguarda principalmente il trattamento dei rivenditori terzi da parte di Amazon. Al momento sembra che stia girando un documento preliminare, una bozza.
Questo documento, ancora misterioso, potrebbe diventare ufficiale nel corso delle prossime settimane. Nel momento che lo diventerà, l’accusa potrebbe diventare a sua volta ufficiale, al massimo la settimana successiva. Al momento Amazon sembra non aver dichiarato ancora niente, probabilmente cercando di capire quale sia l’oggetto del contendere.
Ovviamente non è la prima volta che l’UE muove delle accuse contro il colosso in questione, ma è quasi normale quando si tratta di compagnie enormi. Basti pensare a Google o Facebook che quasi annualmente vengono richiamate proprio dall’Unione Europea.
Amazon e l’Unione Europea
Non è neanche la prima volta che l’accusa è proprio legata al trattamento dei rivenditori terzi. L’ultima volta è stata nel 2018 quando la Commissione europea aveva accusato Amazon di usare i dati dei suddetti in violazione delle regole di concorrenza presenti all’interno del territorio comunitario; queste valgono per ogni paese dell’Unione Europea quindi.
Apparentemente, il rapporto tra la gestione centrale della piattaforma e i rivenditore di terze parti è sempre stato di amore e odio. Ovviamente quest’ultimo ci guadagnano a essere presenti e poter vendere prodotti tramite un sistema usato da milioni e milioni di persone, collaudato e funzionante. Dal’altro canto però, potrebbe esserci una concorrenza sleale da parte della stessa società madre che quindi vanificherebbe un po’ i benefici.