La paura che una Patrimoniale tocchi i risparmi dei conti correnti torna a farsi sentire prepotentemente dopo la fine del lockdown. L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio l’economia del nostro Paese ed il Governo ha dovuto toccare pesantemente la propria liquidità per sostenere famiglie e imprese. Questa situazione spinge a ipotizzare una manovra coercitiva come quella della patrimoniale o dei prelievi forzosi che vada ad attingere dai conti correnti più robusti.
Gli ammortizzatori sociali scesi in campo per consentire al Paese di tenere botta durante due mesi di chiusura totale, hanno messo a dura prova le risorse finanziarie italiane. Durante la presentazione del dl Rilancio, lo stesso Conte ha sottolineato come il risparmio privato dei cittadini costituisca un punto cardine dell’economia del nostro Paese. Che si riferisse proprio all’idea di una patrimoniale? Per il momento sembra che la volontà del Tesoro sia quella di reperire liquidità sotto altre forme, puntando sul lancio di nuovi titoli statali come i BTP Futura.
La perdita di migliaia di posti di lavoro con aziende che non ce l’hanno fatta a rialzare la serranda, vede il rapporto tra il debito interno ed il Pil crescere in un divario sempre più preoccupante. Nel caso in cui una Patrimoniale
dovesse materializzarsi, esistono una serie di strade percorribili per mettere al sicuro i propri risparmi:-trasformare i contanti in assegni circolari non trasferibili. In questo modo la liquidità resta salva, alleggerendo la somma del conto corrente e rendendolo meno appetibili;
-convertire la liquidità in oro, il bene rifugio per eccellenza che difficilmente subisce una svalutazione nel tempo;
-investire nella previdenza complementare.
Trasformare i propri soldi in una pensione integrativa, consente sia di ottenere rendimenti interessanti sia di scontare fiscalmente i versamenti effettuati conseguendo un risparmio anche in termini di detrazioni Irpef. La scelta di trasformare la liquidità in previdenza integrativa si avvale di una serie di opzioni diverse. Esistono infatti tre tipi di fondi pensionistici come quelli negoziali (rivolti a determinate categorie di lavoro), i fondi aperti (destinati a tutti) ed i PIP (come le assicurazioni sulla vita con finalità previdenziali).