Il Fisco si è decisamente stancato delle lamentele pubbliche per uno Stato in perenne deficit. L’azione evasiva di pochi non può costare la credibilità finanziaria del Paese in ottica comunitaria. Le mele marce del settore finanziario vengono punite con nuove azioni restrittive che secondo il nuovo schema d’azione prevedono il pignoramento forzato dei soldi dal conto corrente di chi rifiuta il pagamento delle imposte.
Il sistema fiscale si rinnova a margine di una decisione che prevede l’azione di confisca dei soldi dalle utenze reticenti al pagamento dei debiti. Ciò significa che se per qualunque motivo ci rifiutiamo di pagare le tasse i nostri conti saranno bloccati e privati dei fondi necessari per coprire il debito con il Fisco. Scopriamo come avviene la nuova procedura.
Procedura di pignoramento del Fisco: si rafforzano le misure di prelievo forzato contro i clienti
In un modo o nell’altro le beneamate tasse si dovranno pagare. Dopo il pignoramento immobiliare la morsa si stringe anche per i correntisti furbetti. Più drastica la misura prevista per l’anno 2020 in vista di una contrazione del PIL stimata attorno al 12% su base nazionale.
L’esproprio dei beni liquidi presenti in banca consentirà di onorare le cartelle esattoriali di Equitalia a seguito di un sollecito della durata di 60 giorni entro cui il clienti può procedere spontaneamente. Decorso il termine non ci si potrà appellare ad un giudico con gli agenti della Guardia di Finanzia predisposti al controllo minuzioso dei movimenti bancari al fine di creare un profilo di spesa necessario al prelievo forzoso.
Conviene pagare di volontà propria visto che in ogni caso dovremo farlo. Non credete?