Se siete soliti tenere grosse somme di denaro in casa attenzione ai vostri risparmi; il rischio è quello di essere denunciati per evasione fiscale. La legge italiana stabilisce che tutte le somme contanti di cui non si riesca a dimostrare l’origine vengano considerate entrate in nero; questo le rende sempre soggette a tassazione.
Il reato di evasione fiscale si configura nel caso in cui vengano evase imposte singole del valore superiore ai 30 mila euro; quando la sottrazione sia superiore a 1,5 milioni o quando il non dichiarato sia superiore al 5% dell’attivo dichiarato. A corredo del reato di evasione fiscale si configurano anche l’omessa dichiarazione dei redditi, dichiarazione fraudolenta e omesso versamento di partita IVA.
Quando è possibile conservare i propri risparmi a casa
Come detto la legge italiana non vieta di fatto il possesso di denaro contante presso il proprio domicilio, a prescindere dall’ammontare della somma. Tuttavia il problema è riuscire a dimostrare l’origine lecita della somma. Nel caso si ricevesse un controllo della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate che trovasse questo denaro bisognerebbe disporre della documentazione che dimostri la provenienza del denaro. I documenti, come le fatture, devono inoltre, oltreché essere ovviamente validi, riportare la data esatta della transazione.
Esiste comunque un caso in cui non è necessaria alcuna documentazione scritta ne che la somma sia riportata nella dichiarazione dei redditi. Se il denaro rinvenuto è proveniente da una donazione di un familiare, che siano i genitori i nonni o i figli, non prevede alcuna dichiarazione per somme inferiori al milione di euro; se invece la donazione è effettuata da un fratello o una sorella fino ad un massimo di 100 mila euro.