Tik Tok è un social media cinese lanciato nel 2016 ma la sua storia parte con un’altra App. Nel 2015 nasce Musical.ly, in origine creata come strumento di supporto all’istruzione; il mancato successo di questo progetto spinse i due fondatori, Alex Zhu e Luyu Yang, a cambiare target di rifermento, rivolgendosi ai più piccoli. Il risultato fu un’applicazione, Musical.ly appunto, che permetteva di creare brevi video con tanto di musica.
Una volta lanciato, il social media ha preso molto piede in Cina e successivamente nel mercato indonesiano; la crescita della compagnia ha attirato l’interesse della ByteDance, proprietaria di Tik Tok; giunto il 2017 la compagnia acquista Musical.ly per circa 750 milioni di euro e l’anno successivo fonde le due piattaforme “migrando“ i contanti di Musical.ly sulla propria, portando alla nascita dell’applicazione come oggi la conosciamo.
L’esplosione di Tik Tok come fenomeno di massa
Da due anni a questa parte poi la crescita della popolarità dell’App è stata costante e verticale; al punto da rischiare di sbaragliare persino You Tube. Stando ad uno studio condotto tra Usa, Gran Bretagna e Spagna i giovani di eta compresa tra i 4 e i 14 anni passano, in media, 85 minuti al giorno su You Tube.
L’applicazione basata sulla condivisone di Stories si attesta invece su gli 80 minuti, con un gap che continua a diminuire. La crescita di Tik Tok è davvero da far impallidire se si considera che rispetto al 2019 la crescita è stata del 100%. Il fenomeno Tik Tok rientra comunque, così come la maggior parte dei social media in generale, nel fenomeno del ” Fear of missing out” la paura di non riuscire ad entrare nel “gruppo” non facendo parte dello stesso “qualcosa”.