Una volta lanciato, il social media ha preso molto piede in Cina e successivamente nel mercato indonesiano; la crescita della compagnia ha attirato l’interesse della ByteDance, proprietaria di Tik Tok; giunto il 2017 la compagnia acquista Musical.ly per circa 750 milioni di euro e l’anno successivo fonde le due piattaforme “migrando“ i contanti di Musical.ly sulla propria, portando alla nascita dell’applicazione come oggi la conosciamo.
Da due anni a questa parte poi la crescita della popolarità dell’App è stata costante e verticale; al punto da rischiare di sbaragliare persino You Tube. Stando ad uno studio condotto tra Usa, Gran Bretagna e Spagna i giovani di eta compresa tra i 4 e i 14 anni passano, in media, 85 minuti al giorno su You Tube.
L’applicazione basata sulla condivisone di Stories si attesta invece su gli 80 minuti, con un gap che continua a diminuire. La crescita di Tik Tok è davvero da far impallidire se si considera che rispetto al 2019 la crescita è stata del 100%. Il fenomeno Tik Tok rientra comunque, così come la maggior parte dei social media in generale, nel fenomeno del ” Fear of missing out” la paura di non riuscire ad entrare nel “gruppo” non facendo parte dello stesso “qualcosa”.