Il rinnovo del reddito di cittadinanza, in alcuni casi, ha bisogno di ben 18 mesi prima che determinati nuclei familiari possano riceverlo. Dunque un anno e mezzo senza poter richiedere il reddito di cittadinanza (e vale per tutti i componenti della famiglia sanzionata). Ciò avviene quando a provocare la sospensione vi è una sanzione mirata. Difatti quando la causa riguarda invece la scadenza naturale, sarà necessario attendere un solo mese.
Ma quali sono le sanzioni che portano ad un’attesa tanto vasta?
Reddito di cittadinanza: quali sono le sanzioni da cui girare alla larga?
Il decreto 4/2019 stabilisce la decadenza dal reddito di cittadinanza quando:
- non si effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio;
- non si firma il Patto per il Lavoro o il Patto per l’Inclusione sociale;
- non si mostrano partecipi alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione;
- non aderiscono ai progetti per la collettività, nel caso in cui il Comune li abbia istituiti;
- non accetta almeno una di tre offerte di lavoro adatte (che può giungere da qualsiasi parte del mondo)
- non dichiarano all’INPS, entro i termini previsti, le variazioni di reddito e patrimonio;
- non si presenta, in caso di cambiamenti del nucleo familiare, la DSU aggiornata entro 2 mesi dall’atto;
- venga trovato a svolgere attività ispettive in nero;
- in caso di seconda mancata presentazione alle iniziative di orientamento al lavoro;
L’unico caso in cui le attese per presentare la nuova domanda calano, è quando un componente della famiglia è minorenne o presenta disabilità.