Il coronavirus ha colpito tutti, dalle piccole aziende ai grandi colossi. Se da un lato quelle piccole è più probabile che rimangono chiuse per sempre, quelle grandi devono fare i conti con perdite milionarie e conseguenti tagli. Tra le messe meglio in questo senso c’è Samsung che mesi addietro ha redatto un piano ben specifico per superare la crisi.
Già ad aprile era stato tenuto un forum online che ha contato 100.000 dipendenti. Ovviamente si è parlato di come comportarsi di questa pandemia dovuta al coronavirus, il SARS-CoV-2. Tra i tanti progetti messi in campo c’è stata la creazione di un team dedicato alla crisi, un po’ quello che hanno messo in campo tutti i governi del mondo.
Samsung si è di fatto comportata come un piccolo governo percorrendo la stessa strada come creare misure di quarantena rigorose per minimizzare il contagio tra i dipendenti
. Un’altra similitudine è quella della distribuzioni di prestiti.
Tra le tanti operazioni effettuate c’è stata quella di fornire fondi per un valore approssimativo di 830 milioni di dollari a tassi zero. Questi fondi sono andate alle piccole imprese che di solito fanno affari con Samsung, una sorta di incentivo per non vedersi chiudere i piccoli fornitori.
Oltre a questo, c’è stato un pagamento anticipato proprio ai fornitori in generale per l’ammontare di oltre 1 miliardi di dollari. Liquidità essenziale per poter ripartire. Il colosso sembra intenzionato a raddoppiare tale sforzo raggiungendo i 2 miliardi di dollari. Infine, per chiudere il cerchio di gestione della crisi, Samsung ha messo in piedi iniziative pensate per educare i dipendenti così da impedire una futura pandemia.