Il settore automobilistico, oltre ad aver subito una bruschissima frenata a causa del Covid-19, è stato nuovamente travolto da uno scandalo che ha coinvolto 4 realtà molto importanti dell’intero panorama mondiale: Renault, Toyota, Honda e Ford.
Delle aziende occidentali vi abbiamo già ampiamente parlato in passato, i maggiori problemi riscontrati potrebbero causare importanti noie al proprietario del veicolo. Nel caso di Renault, un eccessivo consumo di olio comporterebbe una rottura prematura del motore, con conseguente perdita di stabilità nei propulsori; parlando invece di Ford, i sensori collegati alla batteria sembrerebbero non funzionare perfettamente, provocando una perdita di acido ed il rischio di incendi. Non temete però, non tutti i veicoli sono coinvolti, parliamo solamente di Renault Captur, Clio 4, Kadjar, Kangoo 2, Megane 3, Scenic 3 e Grand Scenic 3, Dacia Duster, Dokker e Lodgy, Nissa Juke, Qashqai 2 e Pulsar (per quanto riguarda Ford sono tutti modelli commercializzati prima del 2000, perlopiù in America).
Toyota, Honda, Renault e ford: i problemi del settore automobilistico
Le auto nipponiche, invece, presentano problemi legati all’Airbag, per Honda questi potrebbe esplodere senza motivo, causando gravi danni all’abitacolo; in alcuni modelli di casa Toyota, invece, l’esatto contrario, quindi l’airbag potrebbe non aprirsi, non offrendo supporto in caso di incidente. La risoluzione della problematica appare però essere davvero molto semplice, basterà applicare un filtro anti-interferenza, ed il gioco è fatto.
I modelli coinvolti sono Toyota Avalon (tra 2012 e 2018), Corolla (tra 2011 e 2019), Matrix (tra 2011 e 2013), Honda Accord, Civic, CR-V, Odyssey e EV Plus, tutte immatricolate tra il 1996 ed il 2000. Se doveste riscontrare problemi, consigliamo una visita dal meccanico di fiducia.