Per banche italiane come Unicredit, Intesa Sanpaolo e BNL si conferma una nuova possibilità di rivalsa verso il cliente. Sotto richiesta delle competenti autorità finanziarie ed istituzionali della Magistratura e della Guardia di Finanza possono richiedere la chiusura del conto corrente. Cosa che avviene all’improvviso per alcuni validi motivi che vengono segnalati al cliente. I termini del contratto iniziale vengono meno di fronte alla nuova procedura ora discussa dal senatore Armando Siri durante un recente intervento parlamentare. Ecco cosa potrebbe accadere.
Banche contro clienti: chiusura del conto approvata dopo le ultime decisioni
Il senatore Siri ha ricevuto la risposte alle molte domande sulla prassi procedurale di estinzione conto da parte del Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Alessio Mattia Villarosa. In un confronto, infatti, si è dichiarato legittimo il pignoramento dei fondi senza preavviso nelle ipotesi di scarsa liquidità. Situazione in cui l’istituto di credito ha potere attivo unilateralmente sulla base di una potenziale avvisaglia di reato finanziario.
Nella rilevata ipotesi di evasione fiscale, di fatto, si tende a giocare d’anticipo congelando i fondi del contribuente in vista di ulteriori indagini da parte delle autorità competenti. Una procedura giustificata con il rilascio di documentazione ufficiale. Un conto corrente rappresenta un vero e proprio contratto che in mancanza di regolarità rischia di poter essere sciolto senza il tacito assenso di ambo le parti.
Oltre tale misura, inoltre, anche il Fisco ha inasprito le procedure di pignoramento che si rivalgono sull’utente, il quale non ha più facoltà di contestare l’operato di Equitalia per giustificato motivo. Si riceve solo un modesto preavviso prima di andare sul lastrico. Maggior info al link precedente.