Che le bollette di luce e gas siano una spesa fissa del bilancio familiare è dato innegabile, ma che si possa risparmiare su quelle considerate “gonfiate” è altrettanto vero. Spesso i consumi effettivi generano un costo che, quando finisce in bolletta, è aumentato a causa di una serie di oneri aggiuntivi che possiamo imparare a contenere. Le cosiddette bollette gonfiate sono proprio il risultato di tutta una serie di voci che affiancate a quelle dei consumi trasformano il conto delle utenze in proibitivo.
Molto spesso imparare ad interpretare le voci delle bollette, aiuta a capire quali tra di esse possano essere ridotte fino ad incidere positivamente sul costo finale delle utenze. Contenere i costi in bolletta è un aspetto davvero fondamentale per l’economia delle famiglie, soprattutto in un momento difficile come quello post lockdown. Lo stesso Governo con il decreto Cura Italia aveva sottolineato l’importanza di comprimere il costo delle forniture da parte dei gestori, proprio per aiutare i cittadini a superare il momento emergenziale.
Cosa bisogna sapere per risparmiare sulle bollette?
Sostariffe.it è un comparatore che si occupa di mettere a confronto le varie offerte per risparmiare e ha individuato una serie di consigli utili per pagare bollette meno care. Tra queste le principali sono:
-effettuare l’autolettura. L’importanza di non pagare fatture basate su un calcolo presunto, consente di corrispondere solo il costo dei consumi effettivi. Fanno eccezione i nuovi contatori della luce che grazie alla tele-lettura trasmettono i dati di consumo in tempo reale;
-verificare che il profilo di lettura sia quello richiesto al fornitore. Esistono infatti diverse tipologie di fornitura come quella per uso domestico o per non residenti che hanno oneri diversi;
-leggere con attenzione le voci che pesano in bolletta come le accise, il canone Rai, l’Iva, il costo della materia prima ed il trasporto;
-controllare le clausole del contratto firmato con il fornitore. L’utente ha la possibilità di scegliere tariffe differenti come quella monoraria che ha oneri diversi da quella che prevede fasce orarie differenti in base a quando si consuma più o meno energia;
-tenere d’occhio il termine di prescrizione. Dal 2019 i consumatori possono rifiutare il pagamento di bollette che i distributori hanno fatturato in ritardo di oltre 2 anni.