Per chi fosse rimasto indietro, infatti, la Zecca di Statoha previsto la pubblicazione della nuova funzione per smartphone giunta con la soluzione CIEd. Si tratta di un porting digitale dei comune supporto plastico munito di microchip. Il fattore sicurezza si potrebbe mettere in discussione di fronte ad eventuali attacchi hacker ai nostri dispositivi. Ecco cosa potrebbe succedere.
Grazie al sistema NFC (Near Field Communication) il nostro telefono comunica con il microchip installato a bordo delle nuova carta di identità elettronica 3.0
. Trasferisce i dati dall’uno all’altra supporto in una sorta di mirroring senza controllo. Un potenziale intruso potrebbe clonare la carta intercettando verosimilmente i dati dal nostro hardware in ascolto.Ma come per i database della banca centrale europea anche sui nostri device il livello di sicurezza è alto. Non c’è possibilità che tali strumenti possano essere sfruttati contro gli utenti mandando in fumo la riservatezza dei dati personali.
Allo stato attuale lo stato di servizio del’app non manifesta tanti feedback ma l’auspicio è di una spinta in avanti verso il perseguimento di un obiettivo che semplifica la gestione dell’identità nel rispetto delle misure di sicurezza.