nuova-patrimoniale L’ipotesi di una tassa patrimoniale imposta dal Governo non giova al morale di tutti gli italiani, già provati dalla pandemia che ha costretti non solo alla quarantena ma ad una severa rimodulazione delle entrate dovute al distanziamento sociale ed alla perdita degli utili dal proprio lavoro.

Nel corso delle ultime settimane le dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte alla vigilia degli emendamenti imposti dal Decreto Rilancio emessi lo scorso 16 Maggio 2020 non sono stati confortanti a valle di un’imposta che rischia di mettere in ginocchio migliaia di famiglie.

“Siamo tutti consapevoli che in Italia c’è un grande risparmio privato, e sicuramente questa è una delle ragioni di forza della nostra economia. Ci sono tanti progetti, vedremo a tempo debito”.

Eppure si vive una situazione di sconforto di fronte alla tangibile possibilità che si possa giungere al prelievo di denaro incondizionato dal conto personale dei cittadini del Bel Paese. Ecco che cosa si sta decidendo in merito.

 

Ipotesi Patrimoniale: timori diffusi per il prelievo forzato dei soldi dai conti degli italiani

Da Aprile si è radicata l’idea di una nuova imposta basata sul reddito privato. In una nota firmata in calce dal Partito Democratico è stato possibile leggere:

“La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione”.

Gli esponenti del PD, tra l’altro, hanno sostenuto come tale misura potrebbe risultare utile per colmare le difficoltà. Al riguardo, infatti, è stato detto:

“Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”.

Chi risiede in Italia potrebbe essere sottoposto a controllo fiscale al fine di rendersi partecipe del rilancio del Paese con il prelievo dei fondi necessari. Non importa se si risiede in Italia o all’estero. Sarà compito dell’Agenzia delle Entrate disporre gli opportuni accertamenti con la profilazione dei conti.

Investitori di risparmi in polizze vita, detentori di titoli, assegni e metalli preziosi NON saranno coinvolti risultando pertanto esenti dalla patrimoniale.

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