Il nostro modo di fare spesa è cambiato. Con il sopraggiungere del lockdown totale le abitudini del popolo italiano si sono spostate dal negozio sotto casa e quello online, con evidenti vantaggi economici per esercenti del mercato digitale come Amazon, Esselunga e Carrefour.
Nell’ultimo trimestre c’è stata un’impennata degli ordini online tale da richiedere misure straordinarie di gestione degli ordini. Non sempre sono andati a buon fine tanto che nonostante il record sono tanti i clienti che si sono detti insoddisfatti. Ecco che cosa è successo.
Spesa su Internet: non tutto è andato per il meglio durante la quarantena
La frustrazione dei negozi chiusi ha spinto milioni di persone ad affidarsi alla rete ed agli e-commerce quali unici punti di contatto per la spesa quotidiana. Dai gadget elettronici fino ai prodotti di tutti i giorni si è passati per mouse, tastiera e smartphone.
I negozi hanno tentato di servire al meglio i clienti ma i commenti che si intravedono su forum e community lasciano intendere un mezzo flop colossale che non ha garantito un servizio all’altezza delle aspettative. Lunghi tempi di attesa ed ordini non evasi causa sold-out hanno snervato la clientela.
Carrefour ed Esselunga, ad esempio, hanno promesso la spedizione gratuita e la consegna in loco per gli over 65. Un’operazione lodevole e di grande spessore se non fosse che spesso la spesa non è arrivata per scarsità di approvvigionamenti in magazzino. In altri casi la merce è stata consegnata dopo settimane.
A ricevere il maggior numero di segnalazioni è stata Amazon in relazione ai costi ritoccati che hanno lasciato presagire l’ipotesi di truffa. Secondo le segnalazioni, infatti, sono aumentati non solo i tempi di consegna ma anche costi di spedizione e disagi dovuti alla mancanza di prodotti al momento del check-out.
Insomma, una vera e propria “pandemia di problemi” che ora si sta parzialmente risolvendo con l’ingresso in Fase 3 previsto nel corso di queste ultimi giorni.