Dal 15 giugno inizia la tanto attesa Fase 3 che abbatte numerose limitazioni del periodo precedente, per quanto il rischio di contagio sia ancora possibile. Fiere, cinema, teatri, discoteche e centri estivi tornano ad aprire, ma nessuna novità sul distanziamento sociale che deve continuare ad essere rispettato. Laddove non risulti possibile resta l’obbligo della mascherina, a dimostrazione di come nella Fase 3 il timore di nuovi focolai è sempre dietro l’angolo.
I maggiori esclusi da questa terza fase sono la scuola e i grandi eventi. Nel nuovo Dpcm saranno introdotte tutte le linee guida che dovranno accompagnare la riapertura delle strutture sin ora rimaste chiuse. Disposizioni che limitano il consumo dei pasti, regolano il sistema di ventilazione dei luoghi chiusi e contingentano le entrate laddove sia possibile che si crei assembramento. Una serie di regole che non consentiranno a tutti di riaprire, soprattutto laddove le limitazioni di questa fase ostacolino la rendita delle varie attività.
Quali attività riapriranno nella Fase 3?
Tra le riaperture della Fase 3 troviamo i cinema, che tuttavia dovranno rispettare regole di distanziamento ben specifiche. Cinema e teatri dovranno infatti limitare l’accesso ad un massimo di 200 spettatori al chiuso e mille all’aperto, provvisti di mascherine. Un lavoro dedicato ad evitare file ed assembramenti vedrà facilitare l’acquisto on line dei biglietti proprio per favorire il distanziamento. Riaprono anche le discoteche con contapersone e termoscanner. Vietata la vendita di bevande ai banconi e si potrà ballare solo a patto che si mantenga una distanza di 2 metri tra le persone.
Riprendono inoltre i centri estivi per i bambini dai 3 anni in su, con ingressi scaglionati, controllo della temperatura ed attività rigorosamente all’aperto. Ferree regole di distanziamento anche per sagre, fiere e cerimonie con l’utilizzo di guanti monouso nel caso di manipolazione dei prodotti, distanziamento tra le sedute ed obbligo di mascherina negli spazi interni.