Non si può certo negare che i veicoli a batteria stiano riscuotendo un certo successo a fronte di una solida campagna pubblicitaria e di incentivazione al trend del mercato eco-sostenibile a scapito delle auto Diesel e Benzina.
Grazie agli eco-bonus disponibili sia a livello nazionale che regionale il costo di un’auto elettrica si può ridurre di parecchie migliaia di euro. Ma ciò che sta spingendo molti a rivalutare l’opinione delle EV è una questione poliedrica legata a particolari aspetti del nuovo motore Euro 6D-Temp che concorre a decretare una straordinaria vittoria a favore del gasolio contro ogni ragionevole previsione.
A fronte della nuova dotazione tecnica decadono le ragioni a favore delle auto alimentate ad elettroni che appaiono inaccessibili per proprietà e caratteristiche intrinseche. A consolidare questa tesi vi sono non solo i dati sulla componente inquinamento che sfavoriscono le auto elettriche ma anche altri motivi impensabili che sono emersi soltanto dopo l’acquisto dei nuovi veicoli. Ecco quali sono.
Molti confermano: l’auto Diesel è ancora migliore dell’elettrica
Gli eminenti esponenti del CES-IFO di Monaco di Baviera consolidano la posizione dominante del Diesel nel contesto delle emissioni di CO2. Pare infatti che una Tesla Model 3 Full Electric non faccia meglio di una controparte Mercedes con motopropulsore a combustibile fossile. Ciò si deve ad alcune caratteristiche proprie delle auto con batteria. Queste, infatti, vengono ancora prodotte con processi primordiali che fanno uso di carbone ed altre sostanze inquinanti. Passerà del tempo prima di poter parlare di auto ad emissioni zero. Oltretutto ciò si deve al naturale decadimento delle celle agli ioni di litio, cui Tesla ed altre società contano di rimediare in luogo dei nuovi ritrovati del campo energetico in via di presentazione.
A tutto ciò si somma il disagio sul prezzo di listino che nonostante i bonus non concorre a rendere conveniente l’acquisto di una vettura di nuova generazione. Il costo è più alto sia per la prima vendita che per la manutenzione al netto degli incentivi statali e locali.
Per quel che riguarda la ricarica elettrica risulta scomoda a tratti, causa necessità di lasciare il veicolo collegato alla presa di casa per lunghe ore ed a fronte di tariffe che non manifestano ancora una reale convenienza rispetto alle controparti tradizionali. Manca una capillare e ben distribuite infrastruttura di recharge, che va inevitabilmente in contro a svariate trafile burocratiche. Si pensi che per installare una semplice colonnina occorrono ben 18 permessi.
Insomma, forse è ancora troppo presto per decretare la schiacciante vittoria delle auto elettriche. Molti pertanto si affidano alle soluzioni classiche passando per il Diesel ed i motori benzina.