Alcuni ricercatori hanno escogitato un modo per trasformare i pixel di una foto sfocata in un’immagine ad alta definizione grazie all’Intelligenza Artificiale. Il merito è del team di ricerca della Duke University negli Stati Uniti.
L’algoritmo “immagina” volti dall’aspetto realistico basandosi su immagini sfocate di persone irriconoscibili. L’efficienza dell’IA è otto volte maggiore rispetto ai metodi fino ad ora sperimentati. “Per la prima volta le immagini ad alta definizione hanno così tanti dettagli”, ha dichiarato Duke Cynthia Rudin, ideatrice principale di questo progetto.
Le immagini generate dall’intelligenza artificiale non ritraggono persone reali, sono volti plausibilmente realistici come accennato poco fa. Pertanto, tecnicamente non può essere utilizzato per identificare le persone, ad esempio da immagini a bassa risoluzione estrapolate dalle videocamere di sorveglianza. Tuttavia, questo progetto è un primo step in quella direzione. PULSE (che sta per Photo Upsampling via Latent Space Exploration) – questo il nome dato – crea immagini 64 volte più definite rispetto all’originale.
L’Intelligenza Artificiale di PULSE trasforma una foto di scarsa qualità in un’immagine ad alta definizione
PULSE è in grado di raggiungere livelli così elevati di reverse engineering che sembra impossibile immaginare che la foto ottenuta non corrisponda realmente a quella originale. Attraverso questo processo, le caratteristiche del viso come ciglia, denti e rughe che erano impossibili da vedere nell’immagine a bassa risoluzione diventano riconoscibili e dettagliate. Non è un aspetto da sottovalutare. Sono tratti del volto particolarmente difficili da identificare.
“Il nostro metodo supera i metodi all’avanguardia in termini di qualità percettiva e risoluzione in scala più di quanto fosse possibile in passato.” Il sistema potrebbe teoricamente essere utilizzato su immagini a bassa risoluzione in qualsiasi ambito, dalla medicina e microscopia, all’astronomia e alle immagini satellitari. Ciò significa che le immagini di scarsa qualità di pianeti e sistemi solari distanti potrebbero iniziare ad essere in alta risoluzione.