La Commissione europea ha varato un progetto che dal 2018 prevede l’installazione di reti WiFi gratis a disposizione di molte città del vecchio continente. Si tratta di un progetto da oltre 130 milioni di euro che Bruxelles sta distribuendo ad ottomila Comuni sotto forma di voucher. Ciascun buono corrisponde a 15 mila euro e viene corrisposto attraverso alcuni bandi indetti dalla Commissione europea. Per consentire l’accesso ad una WiFi gratis attraverso la realizzazione di hotspot pubblici, i buoni messi a disposizione sono stati assegnati attraverso ben 4 bandi.
Ad aver ottenuto il maggior numero di voucher WiFi4Eu, questo il nome scelto per la rete internet europea gratuita, soprattutto la Germania, l’Italia e la Spagna. I primi hotspot in luoghi pubblici come piazze, parchi, musei e biblioteche sono già stati accesi. Oltre ai Paesi già citati, un numero di voucher considerevole è stato assegnato a città della Francia, della Romania e della Croazia. In fondo alla classica troviamo l’Islanda con soli 5 buoni che tuttavia vede nella partecipazione del Paese la volontà di non restare indietro rispetto ad una globalizzazione dei sistemi di connessione.
Anche il Belpaese ha deciso di non farsi scappare la possibilità di utilizzare sovvenzioni europee alla costruzione di una rete internet gratuita. Circa l’11% dei Comuni italiani è riuscito ad ottenere un voucher di Wifi4Eu e non si tratta unicamente di grandi città. Ad aver partecipato e vinto i bandi della Commissione europea piccole perle del turismo nostrano come Alberobello, Favignana, San Gimignano. Degni di nota i 14 hotspot pubblici realizzati in Valtellina che, attivi già dallo scorso autunno, sono presenti nel Museo del Castello di Masegra ed un parco.
Perciò accanto ai capoluoghi di provincia come L’Aquila, Catania, Catanzaro, Treviso e Sondrio anche località più modeste hanno dimostrato la volontà all’innovazione. Ad esempio a Bassano Del Grappa il wifi locale è stato affiancato a quello europeo proprio con la volontà di offrire una rete aperta ai cittadini al fianco di quella municipale protetta. Zero candidature invece da città come Rovigo, Prato, Arezzo, Sassari e Cagliari che speriamo decidano presto di adeguarsi a questo innovativo progetto.