La maggior parte delle persone che vivono in Cina sono abituate a rinunciare ai dati personali per accedere ai servizi pubblici. Durante la pandemia il governo è diventato sempre più invadente. A febbraio, le società di telecomunicazioni cinesi hanno inviato messaggi di testo di massa che offrono informazioni sulla diffusione del Coronavirus nelle città visitate negli ultimi 15 o 30 giorni. Le informazioni poi sono state utilizzate per rilevare gli spostamenti.
Vale la pena sottolineare che non bisogna stupirsi troppo, viviamo in una società altamente digitalizzata, spesso pensiamo di essere liberi anche quando non lo siamo. Questo non implica che le teorie cospirative siano lecite e veritiere, piuttosto mette in evidenza che talvolta ci sentiamo controllati da un determinato servizio ignorando i consensi che diamo ogni giorno anche ad altre piattaforme, tra cui i social stessi.
Città come Shanghai e Shenzhen sono state quelle più inclini ad adottare misure estreme per limitare la diffusione del virus. Nella sola provincia di Zhejiang, oltre due milioni di persone si sono registrate ad un servizio che prende il nome di Alipay. Secondo un rapporto del New York Times
, questo servizio invia la posizione degli utenti ad un server gestito dalla polizia. Sono tuttavia delle supposizioni ancora non provate al 100%, quindi non bisogna allarmarsi. Senza dubbi in Paesi in cui il controllo sociale è già un elemento cruciale è più facile pensare che ci siano queste forme di controllo.La China Electronics Technology Group Corporation (CETC), di proprietà statale, ha anche lanciato una piattaforma chiamata Close Contact Detector. Secondo i media locali, la piattaforma può individuare con precisione la posizione di un passeggero su un volo, treno o altro, ma il fine è solo avvisare di eventuali untori, senza altri scopi. Tra l’altro, diverse province, distretti o persino centri commerciali spesso richiedono software differenti, il che significa che le persone devono scaricare più app. Il data mining è senza precedenti, non è chiaro come lo stato e le aziende utilizzeranno i dati dopo la pandemia.
Il governo cinese ha trascorso anni a sviluppare tecnologie che facilitano la sorveglianza di massa invasiva. Durante la pandemia, le sta usando su una scala molto più ampia in nome della salute e della sicurezza pubblica. La pandemia è ripetutamente descritta come un “momento straordinario che richiede misure straordinarie“. Tuttavia, questi interventi devono essere necessari, proporzionati, limitati nel tempo e trasparenti e non devono fare più male che bene. Le misure introdotte in Cina non sembrano soddisfare queste condizioni.