Quando si parla di mobilità privata del futuro, si fa prevalentemente riferimento all’incremento nella produzione, nell’ottimizzazione e nella distribuzione delle auto elettriche.
Questa tipologia di veicoli sta già ridimensionando i vari mercati mondiali, imponendosi non solo nel comparto strettamente legato alle auto, ma anche a tutto il sostrato necessario perché questo mezzo possa funzionare: colonnine per la ricarica, pezzi di ricambio, esperti specializzati per potervi operare e risolvere le varie problematiche.
Ma per quanto se ne parli, siamo davvero sicuri di conoscere come funzioni un’auto elettrica? Per sopperire a questa lacuna, possiamo analizzare il principio su cui si basa per comprendere appieno in cosa consiste questa tecnologia.
Sembrerà assurdo o curioso ai più, ma i primi esperimenti per il motore elettrico furono fatti a fine ‘800. Non si tratta dunque di una novità in senso stretto: anche all’epoca la resa in termini di qualità del viaggio per i passeggeri
era migliore del motore a combustibile. Ciò che frenò le industrie dall’investire sulla loro realizzazione fu la scarsa velocità che si poteva raggiungere (soli 32 km/h) in confronto ai corrispettivi a benzina. Mancavano all’epoca le conoscenze scientifiche per permetterne lo sviluppo.Ad oggi il funzionamento delle auto elettriche si basa su una fonte di alimentazione, la batteria, che consiste in energia elettrica da trasformare necessariamente in energia meccanica per far muovere le ruote.
Per far ciò, è necessario che si interponga un altro pezzo (molto semplicisticamente) che consiste nell’inverter, che va a trasformare l’energia continua fornita dalla batteria in energia alternata, così da poter governare il moto delle ruote.