Facebook

Che tra I Social Network e il Presidente Usa Trump non ci sia amore è risaputo. L’ordine esecutivo firmato dal Tycoon alla fine di maggio, che riduce la loro immunità legale esponendoli a possibili cause, ne è la dimostrazione lampante. Al tempo furono due tweet corretti da twitter ad urtare il Presidente. In queste ore, invece, è stata la volta di Facebook. Dopo twitter anche Facebook quindi, che ha rimosso simboli nazisti e di istigazione all’odio, contenuti in alcuni spot elettorali ideati per pubblicizzare la sua rielezione.

Questa volta la condanna è arrivata direttamente da Mark Zuckerberg, fondatore del noto social network che non ha certo usato giri di parole: “Non permettiamo simboli che rappresentano organizzazioni e ideologie ispirate all’odio senza che siano contestualizzati o oggetto di condanna”.

Ecco il simbolo nazista incriminato

Il simbolo incriminato è apparso in alcuni spot e riguarderebbe un triangolo rosso capovolto. Tale simbolo sarebbe lo stesso usato dai nazisti per indicare i prigionieri politici. Il simbolo è apparso anche all’interno di un post pubblicato dal “Team Trump” in cui si parlava, inoltre, di pericolosi gruppi di estrema sinistra. Oltre ai simboli è stato contestato al Presidente anche l’istigazione all’odio. Questo perchè si chiedeva nel post, con toni non certo pacati, di sostenere la battaglia del Presidente contro il movimento Antifa.

Il comitato elettorale del Presidente Trump si è giustificato dicendo che il triangolo rosso capovolto, simbolo che ha innescato questa ennesima battaglia, è stato usato in quanto rappresenterebbe proprio il movimento Antifa. Il braccio di ferro tra il Presidente Trump e i due maggiori social presenti on line, twitter e facebook, continua a ritmo serrato. Secondo quanto sostengono i fondatori dei social in questione, il Tycoon avrebbe formulato e fornito circa 16.000 informazioni false e fuorvianti da quando è in carica. Se queste affermazioni corrispondono a verità, allora è forse giunto il momento di portare modifiche sulla validità delle informazioni che raggiungono i cittadini.

 

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