La materia oscura è senza dubbio uno dei più grandi misteri che l’universo deve ancora svelarci. Benché, secondo le stime, rappresenti più dell’80% della massa totale dell’universo sappiamo davvero molto poco su questa parte fondamentale dell’universo; la causa sta anche nella totale assenza di segnali rilevabili eccezion fatta per gli effetti gravitazionali.
Anche in virtù di questo vero e proprio mistero le ricerche sulla materia oscura sono tra le più interessanti tra le avanguardie scientifiche. Tra le varie ricerche che vengono condotte in tutto il mondo quella che sta avendo luogo presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare potrebbe aver raggiunto dei risultati interessanti.
Materia oscura: la possibile scoperta di una nuova particella
Per portare avanti lo studio gli scienziati si sono avvalsi dell’utilizzo del rilevatore Xenon1T. L’apparecchio contiene circa tre tonnellate di Xeno, un gas nobile che, al momento di interagire con una particella rilascia una piccola quantità di elettroni. La sorpresa è arrivata quando rispetto ai 232 elettroni attesi le rilevazioni ne registravano 285.
Questa discrepanza potrebbe essere dovuta alla generazione di Assioni, particelle fin qui solo teorizzate e mai riscontrate empiricamente. Gli assioni dovrebbero essersi formati subito dopo il Big bang e dovrebbero essere la fonte del condensato di Bose-Einstein che permea l’intero universo. I ricercatori sono comunque cauti e attraverso le parole di Elena Aprile, docente della Columbia University e capo della ricerca Xenon, dichiarano: ” Potrebbe essere il segnale dell’esistenza di nuove particelle, per esempio assioni solari, oppure potrebbe coinvolgere nuove proprietà dei neutrini, che ci porterebbero oltre il modello standard della fisica”.