Il merito è, lo dobbiamo ammettere, dovuto ad una segnalazione inviata da un’azienda specializzata nella cybersicurezza, White Ops; considerando ad ogni modo che alcune delle app segnalate già erano state rimosse a Gennaio 2019, per poi sfacciatamente ricomparire sul Play Store l’anno successivo.
Stando a quanto comunicato da White Ops, la seconda pubblicazione è stata affinata, ovvero l’Adware sarebbe stato nascosto ancora meglio, quindi sfuggendo ai controlli portati avanti da Google, raggiungendo il cuore di oltre 500’000 smartphone in soli 17 giorni. Il metodo più comune consiste nell’utilizzo di caratteri arabi in alcuni punti del codice sorgente, in questo modo gli addetti al controllo sicurezza non riescono a comprenderne il contenuto (a volte addirittura sono stati inseriti dei versetti del Corano).
L’altra via intrapresa dai malviventi consiste nel rimuovere il codice dannoso, per poi pubblicare un aggiornamento in cui viene inserito tutto quanto non è lecito secondo le linee guida dell’azienda di Mountain View.
White Ops non ha reso note le applicazioni dannose, possiamo solamente dirvi che sono state rimosse, e che perlopiù presentano un adware, ovvero mostrava banner pubblicitari in maniera aggressiva, in nessun modo rubavano i dati personali degli utenti.
Per proteggersi da soluzioni di questo tipo si possono installare soluzioni per evitare la visualizzazione di banner.