In Italia continuano le polemiche su Immuni che secondo alcuni utenti non rispetta la nostra privacy. Nel Regno Unito, invece, le polemiche non riguardano un’app specifica ma il modo in cui il governo ha deciso di promuoverla. Il governo blocca qualsiasi app non ufficiale che tenta di contribuire per combattere il Coronavirus.
Secondo Tim Spector del King’s College di Londra, è stato improvvisamente bloccato il tracker dei sintomi del Covid-19 della loro app scaricata già da 3,5 milioni di utenti. Spector afferma che il governo non intende approvare per nessun motivo “COVID Symptom Study” nonostante contenga solo dati e informazioni raccolte da fonti ufficiali. Il team di Spector ha proposto di lanciare entrambe le applicazioni, ma il governo preferisce evitare che ci sia più di un’app per non creare confusione tra gli utenti.
Nel Regno Unito il governo non ammette nessuna app non ufficiale per combattere il Coronavirus
L’esperto di epidemiologia genetica ha anche dichiarato a The Observer: “Siamo stati ostacolati fin dall’inizio, a marzo, quando abbiamo contattato NHSX. Molti gli avvertimenti rivolti a scuole, università, enti benefici o altre organizzazioni per impedire la creazione di queste applicazioni”. Il professor Spector sta ora pianificando di lanciare una campagna per fare pressioni sul governo affinché appoggi l’app del suo team. O di qualsiasi altro team valido. Per Spector l’esistenza di più app è il modo migliore per tenere traccia di ciò che sta accadendo.
Lo scopo è diffondere le informazioni necessarie su più fronti piuttosto che uno solo, anche se ufficiale e per questo probabilmente più attendibile agli occhi di molti utenti. Il professor Spector ha reagito twittando: “Per 3 mesi NHSx e NHS si sono rifiutati di supportare la nostra app per i sintomi del Coronavirus o di lavorare con i nostri 3,5 milioni di utenti. Adesso stanno facendo la stessa cosa e la nostra app non esiste più“.