Amazon Nel corso dell’emergenza sanitaria i nostri spostamenti sono stati limitati dal lockdown del Covid-19 che ha cambiato il nostro modo di fare spesa. Nel tentativo di reperire i necessari beni di prima necessità molti hanno deciso di “saltare la fila” precipitandosi online su siti come Amazon, Esselunga e Carrefour.

Molte persone hanno creduto che l’e-commerce potesse rappresentare la via più utile per rispettare la quarantena ed avere un servizio celere e preciso con consegna rapide. Non è andata proprio così nonostante il record di accessi ed ordini del periodo. Ecco il momento in cui è sopraggiunta l’ipotesi di truffa che ha coinvolto migliaia di clienti.

 

Amazon, Carrefour ed Esselunga non l’hanno gestita bene, fare la spesa in quarantena è diventato un Calvario

Mentre il colosso di Jeff Bezos si prepara a dire addio alla sezione Pantry a partire dal 30 Giugno 2020 i clienti tirano le somme sui dispiaceri degli acquisti in rete che non sono andati come inizialmente auspicato.

L’impennata trimestrale delle vendite al dettaglio sui mercati digitali si scontra con le lamentele di un pubblico costretto a lunghe attese di contorno al sold-out improvviso di alcuni prodotti. Nello specifico molti si sono ribellati di fronte alla misteriosa sparizione degli articoli dal carrello. Di punto in bianco, infatti, la merce è sparita al momento dle check-out con score esaurite nella categoria spesa quotidiana.

Per Carrefour ed Esselunga, invece, il rammarico dei clienti è stato dovuto al flop delle spedizioni con consegna diretta a casa per le persone con oltre 65 anni di età. Ritardi di settimane hanno lasciato gli acquirenti con l’amaro in bocca nonostante la lodevole iniziativa apprezzata da tutti.

In definitiva la cosa si poteva gestire meglio a fronte di ciò che è stata etichettata come un’autentica “pandemia di problemi” che è ormai rientrata con l’ingresso del Paese in Fase 2.

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