La ricerca di pianeti abitati da organismi alieni, di vita nello spazio, grazie allo sviluppo tecnologico dell’ultimo decennio, ha fatto passi da gigante. Tra i metodi più diffusi per la ricerca di sicuro i segnali radio e soprattutto quello della ricerca delle bio-firme. Con bio-firma o firma biologica, si intende qualsiasi segno di vita che sia passato o presente.
Ma inizia ad insinuarsi tra gli astronomi l’idea che possa esserci un altro modo per effettuare questa ricerca. Tra questi spicca il professore di fisica e astronomia all’università di Rochester Adam Frank che punta sulle techno-firme. Le ricerche del professor Frank hanno attirato le NASA che ha deciso di conferirgli una borsa di studio. Il professore ha recentemente dichiarato che una civiltà, per natura, deve trovare un modo per produrre energia e che “Ci sono tantissime forme di energia nell’universo. Gli alieni non sono magici.”
La ricerca di energia nei pianeti alieni
Ad oggi i punti di partenza della ricerca sulle techno-firme del professor Frank sono due; la ricerca di fonti di energia rinnovabili e quella di agenti inquinanti. Nella fattispecie la presenza di pannelli solari causa una variazione dello spettro della luce riflessa dal pianeta che può essere ben identificato.
L’altro punto da cui parte la ricerca sono gli agenti inquinanti; un possibile passaggio per un periodi di industrializzazione potrebbe aver alterato l’atmosfera del pianeta. La ricerca di pianeti con la presenza molti gas come clorofluorocarburi o metano potrebbe condurci all’incontro con entità extraterrestri. Le scoperte dei ricercatori verranno in fine catalogate in una biblioteca digitale messa a disposizione della comunità scientifica.