I pagamenti contactless hanno invaso il mondo del commercio in lungo e largo andando a costituire, ormai, un’abitudine a cui moltissimi fanno affidamento. Attraverso l’implementazione dei chip NFC all’interno degli smartphone, poi, utilizzare lo stesso telefono per saldare i conti nei negozi, ristoranti, mezzi pubblici e supermercati è diventato un gioco da ragazzi e che non obbliga più la persona a tirare fuori il portafogli per estrarre la carta.
La nuova frontiera bancaria, dopotutto, non si sta facendo mancare nulla andando ad alimentare un fenomeno sempre più crescente che è quello delle banche totalmente digitalizzate e che, in diversi casi, pongono la carta di credito fisica come un optional del contratto a cui lo stesso cliente può aderire o no.
Come ogni novità tecnologica, in ogni caso, anche questa dei chip NFC non è priva di insidie e speculazioni: non è affatto raro, infatti, aver sentito qualcuno affermare che attraverso tali risorse svuotare i conti bancari è più semplice, ma cosa c’è di vero?
La paura che qualcosa possa accadere al proprio conto corrente è sempre elevata, ciononostante la circolazione di bufale sull’internet deve sempre essere assunta per quel che è ed evitata il più possibile.
Non è un mistero che anche per l’NFC siano circolate dicerie a tutto spiano come quella per cui tenerlo attivato è un via libera ai malintenzionati. Grazie alle ricerche effettuate da alcuni laboratori, questa fake news può essere smentita in un battito di ciglia affermando, di conseguenza, che per il funzionamento effettivo di tale tecnologia è necessario un rapporto di vicinanza molto elevato: al di fuori dei 3 cm di vicinanza, il chip non comunica con il POS rendendo vana ogni tipo di transazione.
Un altro elemento che vanifica la bufala è rappresentato, infine, dalla crittografia. Come affermato da Alexander Taratorin, appartenente alla Raiffeisen Bank, sappiamo che: “In teoria, è possibile creare un terminale in grado di leggere i dati NFC di una carta direttamente dal portafoglio. Tuttavia, questo terminale dovrebbe utilizzare chiavi crittografiche prese dalla banca che accetta la transazione e dal sistema di pagamento. Le chiavi crittografiche vengono emesse dalla banca il che vuol dire che sarebbe facile rintracciare la truffa o effettuare delle indagini”.