Tassa Patrimoniale L’ipotesi di una nuova tassa spaventa migliaia di italiani. Chi ha un conto in banca o un servizio di risparmio attivo alle Poste viene colpito da un’imposta chiamata patrimoniale. Come suggerisce il nome si tratta di una richiesta economica proporzionale al livello di averi personali posseduti. Si può trattare di beni liquidi come anche di immobili (ecco le nuove disposizioni di pignoramento). In ogni caso sale l’ansia con molti clienti che spostano velocemente i propri soldi all’estero per evitare un’imposta ingiusta. Ecco cosa sta succedendo, chi ne è coinvolto e cosa fare per evitare il prelievo forzato.

 

Prelievo forzato dalla nuova tassa sul reddito: spunta di nuovo l’ipotesi della patrimoniale in Italia

Esponenti del Partito Democratico avevano avanzato l’ipotesi di una patrimoniale in Aprile, alla vigilia del picco di contagi dovuti al’emergenza sanitaria del Coronavirus. L’ultimo trimestre ha messo in ginocchio un’intera Nazione, dove sempre più marcata è la disparità tra le classi sociali.

Con previsioni del PIL al -12% ed un mercato del lavoro che stenta a decollare causa isteria di massa e distanziamento sociale è facile auspicare l’applicabilità delle nuove norme economiche. Secondo la dirigenza del Governo si potrebbero andare ad intaccare i patrimoni di coloro che hanno oltre 80.000 euro. Cosa che garantirebbe un ritorno economico di 1.3 miliardi di euro.

A fare le spese di tale manovra saranno gli italiani con conti in banca ed in posta. Un prelievo senza conferme da parte dei diretti interessati che ricevono il commento dei deputati del PD Delrio e Milelli che chiariscono:

“La somma versata, rispettando i criteri di progressività sanciti dalla nostra Costituzione, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione.

Un grande e solidale paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa”.

Esclusi da tali circostanza sono le polizze vita e le cassette di sicurezza, nonché i conti esteri degli italiani non fisicamente residenti su suolo nazionale. In tutti gli altri casi, ed entro i termini previsti, la soluzione potrebbe trovare ampio campo di applicazione. Cosa che sta spingendo molti a spostare i propri soldi in aree come Bulgaria, Cipro, Malta o le Canarie.

Articolo precedenteConad, Coop e Carrefour nel mirino dell’Antitrust: troppi aumenti sospetti
Articolo successivoPassaporto elettronico: arriva l’innovazione per i Viaggi all’Estero