elettricoIn un periodo storico in cui il Governo ha emanato più decreti delle multe per la violazione della quarantena, spiccano sicuramente gli Eco-Incentivi, ovvero bonus speciali per favorire la ripresa del mercato automobilistico, con un focus particolare alla riduzione delle emissioni, quindi all’elettrico.

Già presenti nel corso del 2019, dopo un buon periodo di test possiamo trarre effettivamente le conclusioni e gli effetti che questi hanno avuto sul mercato dell’automobile. L’utente che vuole usufruire degli eco-incentivi non deve necessariamente rottamare un vecchio modello, ma dovrà solamente comprare un’automobile elettrica (a discapito dei diesel Euro 6, inquinano pochissimo, ma non sono coinvolti); proprio su questo punto vira un interessante approfondimento pubblicato da Rivista Energia.

Il prezzo di un’auto elettrica, al giorno d’oggi, è praticamente 3 volte il costo dello stesso modello con motorizzazione benzina, ciò sta a significare che già di base, l’utente che ha la possibilità economica di permettersi un’auto di questo tipo, difficilmente disporrà di un mezzo datato da rottamare. La conferma arriva direttamente dal resoconto degli eco-incentivi fino al 10 giugno 2020, oltre il 77% dei 14mila veicoli incentivati non ha visto anche la rottamazione del mezzo, ma è corrisposto esclusivamente ad un nuovo acquisto (per un bonus complessivo di 55 milioni di euro ed un incentivo medio di 4’000 euro a veicolo).

 

Elettrico e Incentivi vincono sul diesel

Un forte segnale che la norma deve essere cambiata, in questo modo vengono favoriti solamente i più ricchi, o meglio coloro che hanno possibilità economiche di acquistare un altro mezzo dal prezzo decisamente elevato.

La proposta, per un’equità sociale, sarebbe di obbligare la rottamazione, cosa che già accade per i ciclomotori. Per cercare di ridurre al massimo le emissioni, perché allora non estendere l’incentivo anche ai diesel/benzina euro 6?

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