Dal 1 Luglio 2020 il Fisco ha l’obbligo di contraddittorio preventivo prima di attuare qualsiasi accertamento nei confronti dei contribuenti ritenuti non in regola. Qualora la macchina fiscale non dovesse rispettare tale obbligo alcuni accertamenti saranno considerati decaduti proprio a partire da questa data. A chiarirlo la circolare n.17/E del 22 giugno 2020 che specifica i casi nei quali il Fisco deve invitare il contribuente al contraddittorio prima di procedere alla verifica della sua situazione fiscale.
Il contraddittorio preventivo altri non è che la possibilità data per legge al contribuente di giustificare la propria posizione prima che si inneschi qualsiasi tipo di accertamento. Si tratta a tutti gli effetti di una forma di tutela che consente ai cittadini di esprimere la propria difesa verso la possibilità di un accertamento fiscale. Il mancato rispetto da parte del Fisco di questo obbligo invalida l’atto impositivo.
Cosa cambia dal 1 Luglio in materia di accertamenti?
Tra gli accertamenti fiscali a rischio annullamento ci sono:
– le ritenute;
– i contributi previdenziali;
– le imposte sul valore aggiunto;
– le imposte sul valore degli immobili;
– le imposte sostitutive e regionali relative alle attività produttive;
– le imposte sulle attività finanziarie all’estero.
In queste situazioni il Fisco è obbligato a convocare in contraddittorio preventivo il contribuente prima dell’avvio all’accertamento fiscale. Nel caso in cui venga meno questo diritto alla difesa in relazioni a tali casistiche gli accertamenti decadono dal 1 Luglio. Ma qual è il limite di retroattività per gli accertamenti fiscali? Secondo la nuova normativa sia le verifiche sia gli avvisi fiscali possono essere notificati entro:
– il quinto anno successivo all’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi;
– il 31 dicembre del settimo anno nei casi in cui ci sia stata omessa dichiarazione dei redditi o venga considerata nulla.
Inoltre per quanto riguarda la decadenza degli accertamenti che non sono preceduti dal contraddittorio, fanno eccezione i casi considerati urgenti come quelli legati a violazioni ripetute.